sabato 2 maggio 2020

PENSIERO-8: Covid-19 (02-05-2020)




Studio sul ruolo della temperatura dell’aria e
 dell’umidità nella trasmissione del virus
 dell’influenza
(Riferimenti bibliografici1-2-3-4-5-6 a fine post)


Se diamo un’occhiata alle “macchie” dell’estensione della pandemia in una mappa del pianeta, salta subito all’occhio che le zone tropicali sono quelle di gran lunga meno colpite. Perché? Tentativo di risposta: forse perché il Covid-19 trova un terreno “ostile” nelle zone che hanno contemporaneamente alta umidità e alta temperatura, cioè quelle dei tropici? Vediamo se la mia intuizione possa trovare un terreno favorevole  nelle conclusioni delle ricerche degli esperti sui virus del tipo del Covid-19.


Le ricerche di Eriko Kudo, Eric Song, Laura Yockey, Tasfia Rakib, Patrick Wong, Robert Homer, Akiko Iwasaki indicano che un  basso tasso di umidità indebolisce le difese del sistema immunitario contro i virus in tre modi diversi.

1 – Paralizza il normale modo di operare delle cilia – piccole strutture simili a peli che si trovano nelle vie respiratorie, dalla trachea ai polmoni – la cui funzione è quella di rimuovere le sostanze tossiche (in parole povere, se ho capito bene, il muco si solidifica, paralizzando il moto delle cilia, solidificazione che ho sperimentato personalmente tutte le volte che, in qualsiasi stagione, sia andato da Rio Dulce (umidità altissima da 85 al 100%) a Città del Guatemala (30% meno di umidità e 15/20 gradi meno di temperatura, dovuta all’altitudine – 1500 m. -) ritornando con il naso secco e perfino croste nel naso per una brevissima permanenza di uno o due giorni nella capitale!!!).

2 – Un basso tasso di umidità impedisce alle cellule dei polmoni danneggiate dal virus di autoripararsi.

3 –Un basso tasso di umidità impedisce agli interferoni rilasciati dalle cellule infette di allertare le cellule vicine della presenza del virus, che non possono, pertanto, arrestare la sua propagazione.”

Ecco perché in Cina hanno somministrato interferoni ai pazienti infettati, che, però, probabilmente sono serviti a poco. Perché? A me pare che il problema sia quello di ripristinare la funzione naturale degli interferoni, cioè mettere le cellule nella condizione naturale di rilasciarli di nuovo, non di aggiungerli lasciando il “terreno” immutato.

Nello stesso studio, più sotto si legge: Incrementare il vapore acqueo per mezzo di umidificatori a casa, a scuola, al lavoro e negli ospedali,   rappresenta una potenziale strategia positiva per ridurre i sintomi dell’influenza e accelerare la guarigione.”

Un po’ di pazienza, fra poco arriveremo ai rimedi della nonna”

Che le persone ingegnose usino la propria inventiva quando si impegnano seriamente in favore del bene comune anche nel caso non abbiano mezzi sufficienti, è dimostrato dalla seguente informazione: “Un giovane scienziato ungherese di nome Leo Szilard, nel corso della “Influenza Spagnola” del 1918... si ammalò durante l’addestramento col suo reggimento... e fu congedato perché potesse ritornare a Budapest. Qui fu internato nella corsia di un  ospedale che assomigliava a una lavanderia con lenzuola bagnate stese tra i letti (bagnate per favorire, con l’evaporazione, l’incremento di umidità.” (7) Evidentemente già allora, gli scienziati conoscevano i benefici dell’umidità per arrestare la propagazione del virus. (Curioso che, una volta guarito, questo scienziato fu reclutato negli USA per contribuire alla costruzione della bomba atomica!)

Certo, mettere insieme fin dall’inizio i pazienti positivi di covid-19 con quelli in degenza in ospedali già al limite della loro capienza come si è fatto in tutta Europa, è stata una politica asinina, che è stata seguita, che io sappia, dappertutto, tranne in Guatemala. Qui, fin dall’inizio, si sono costruiti ospedali da campo e mai, ripeto MAI si è internato un solo paziente in un ospedale pubblico. Questo punto, che è cruciale, lo riprenderò alla fine di questo post, quando accennerò a una recrudescenza della pandemia – che ci si deve senz’altro aspettare con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno e che non ci dovrebbe sorprendere impreparati.

Ci sono altri studi significativi che confermano che alta umidità e alta temperatura annientano la trasmissione del virus dell’influenza?.

Eccone uno più recente (2007). Studio sul ruolo dell’aria fredda e dell’umidità nella trasmissione del virus dell’influenza.

“Le cavie utilizzate erano molto sensibili alle infezioni dei virus dell’influenza umana. Dopo aver disposto delle gabbie di cavie infettate accanto a gabbie di cavie non infettate, e aver proceduto a pompare dell’aria dalle une alle altre variando sia la temperatura sia l’umidità, i ricercatori hanno scoperto che quando la temperatura e l’umidità erano basse, il tasso di trasmissione era molto alto. Il virus divenne, tuttavia, meno trasmissibile con l’aumentare dell’umidità e della temperatura, e, una volta raggiunti i 30 gradi Celsius, cessò qualsiasi trasmissione del virus dell’influenza. Gli animali non infettati rimasero attivi e in salute (8).

Di seguito esperimenti ancora più recenti:

“Gli scienziati che hanno condotto esperimenti per capire la relazione tra umidità e trasmissione dell’influenza, hanno costruito anche dei simulatori per predire le aree dei prossimi focolai di influenza. In uno degli esperimenti hanno costruito un robot per la “tosse simulata” usando un soffietto metallico guidato da un computer. Dopo aver armato “il robot-crea-tosse” con particelle di varie dimensioni contenenti il virus dell’influenza, gli scienziati l’hanno puntato su un manichino la cui bocca era stata sostituita da un contatore di particelle. Dopo aver registrato la quantità di virus trasmessa, hanno cambiato l’umidità della stanza e hanno ripetuto il conteggio. In ambienti a bassa umidità le particelle virali rimanevano infettive fino a cinque volte più a lungo rispetto a quelle ad alta umidità. Quindi, mantenendo l’umidità elevata, era teoricamente possibile ridurre la quantità di influenza nell’aria... (9)

Degli ultimi due studi, che sembrano puntare alle stesse conclusioni, il primo, per la nostra ricerca, è il più completo. Perché? Perché il secondo,  prendendo in considerazione solamente l’umidità non riesce a rispondere a un’obiezione di questo tipo: “Come mai allora nella Padana dove in inverno c’è un alto grado di umidità la pandemia si è diffusa più che altrove?  Prima di dare una risposta, bisogna innanzitutto definire che cosa si intende, da un lato, per “alta umidità” e “alta temperatura” e dall’altro per “bassa umidità” e “bassa temperatura”. Per definire queste variabili bisogna conoscere prima un dato importante, quasi sconosciuto agli italiani fino a pochissimo tempo fa, ma, pane quotidiano per i denti dei popoli di lingua anglosassone: si chiama “heat index (indice del calore o temperatura apparente).” Spiegato in modo semplice si tratta della sensazione di calore (o del freddo) percepito sulla pelle in condizioni di alta/bassa umidità. Quando temperatura e umidità sono alte, come nelle zone tropicali, da 27 a 37 gradi la prima, e superiore all’ 80% la seconda, a 32 gradi Celsius, solo per fare un esempio, l’indice del calore percepito è di 45 gradi. Conclusione: sopra i 27 gradi Celsius l’alta umidità aumenta la sensazione termica di calore.

Nello spettro del freddo, a temperature con medie giornaliere tra i 20 e zero gradi, ho trovato studi specifici che combinano temperatura e vento freddo, (wind chill factor.- il vento abbassa ulteriormente la temperatura), ma non ho trovato studi ufficiali su quanto qui ci interessa, cioè la combinazione  bassa temperatura e umidità. Però ho trovato qua e là indicazioni esplicite che alle suddette temperature un’alta o bassa umidità aumenta la sensazione termica del freddo sulla pelle. Personalmente questo l’ho provato a New Orleans, dove le escursioni termiche possono raggiungere i 40 gradi dal mattino alla sera e l’umidità aumenta la sensazione sia di freddo sia di calore sulla pelle. Semplificando, si può dire che esiste una zona “neutra” in basso e in alto attorno ai 27 gradi. Sopra i 27 gradi (tra i 27 e 37, come abbiamo visto), l’alta umidità (come ai tropici) aumenta la sensazione del calore percepito. Sotto i 27 gradi, tra i 20 e lo zero,   l’umidità (alta o bassa) aumenta la sensazione termica del freddo. Questo si suppone che sia anche l’effetto termico sui virus, il che spiegherebbe perché nella Padana, l’alta umidità è risultata in una pandemia di più alte proporzioni rispetto al resto dell’Italia settentrionale. L’alta umidità ha infatti “aumentato” il freddo “percepibile dall’uomo e dal virus” creando un terreno più freddo e quindi più favorevole alla propagazione del virus rispetto ad altre zone dell’Italia settentrionale. Sono consapevole che ci possano essere altri fattori che hanno contribuito a quel risultato. Per esempio tutti quei fattori che aumentano la capacità di trasmissione del virus, come l’inquinamento, l’enorme concentrazione di gente nelle metropoli, l’intenso traffico aereo, ecc.



Gli studi precedenti spiegano, indirettamente, ma, a mio parere, in modo convincente, perché nelle fasce tropicali i casi di Covid-19 siano minimi paragonati a quelli delle zone non tropicali. Per corroborare quest’affermazione, andate alle tabelle della OMS e cercate rispettivamente le colonne dei positivi per milione di abitanti e dei morti per milioni di abitanti per ogni Paese. La differenza salterà all’occhio immediatamente. Se non ne avete voglia, dovrete fidarvi delle cifre di seguito, aggiornate al 28 aprile 2020, dei morti per fasce mondiali, tropicali e non tropicali.

Nord America (non tropicale) 2 Paesi. Morti per MILIONE di abitanti: 122

America tropicale (compreso l’emisfero sud), 18 Paesi. Morti per MILIONE  di abitanti: 9,2

Europa 21 Paesi. Morti per MILIONE di abitanti: 180

Africa tropicale, 21 Paesi. Morti per MILIONE di abitanti 5,5.

Asia tropicale, 11 Paesi. . Morti per MILIONE di abitanti 1,08

Cina. Morti per MILIONE di abitanti 3.

Un cenno ai raggi ultravioletti.

Numerosi ricercatori sostengono che i raggi ultravioletti abbiano la facoltà di intervenire nella sequenza del DNA del virus, impedendole di riprodursi. E nel caso del Coronavirus? Diamo un’occhiata ai precedenti coronavirus, come il SARS o il MERS. Numerose ricerche in proposito indicano che i raggi ultravioletti possono disattivare i virus, per cui è ragionevole pensare che possano avere un simile effetto anche sul Covid-19. Quindi esponiamoci il più possibile al sole; questo non vuol dire rinunciare a rimanere isolati, significa approfittare dei balconi esposti al sole e dei nostri giardini. L’esposizione al sole produce vitamina D nel corpo (che non può essere prodotta altrimenti) rafforzando il sistema immunitario. A questo punto dovremmo avere capito che la miglior difesa contro i virus è proprio quella di rinforzare il sistema immunitario.

Sarà utile ricordare che in Cina stanno usando robot che emanano raggi ultravioletti (UV) per disinfettare ospedali e perfino autobus.

Il consiglio di esporsi al sole non intende violare le disposizioni sull’isolamento. La lettura di alcuni libri (che cito in calce) sulle pandemie dal 1918 fino ai giorni nostri, mostra senza ombra di dubbio che l’isolamento è essenziale per contenere le pandemie. Un esempio emblematico tratto da “Pale Rider” mostra cosa succede quando le autorità fanno bene le cose e quando sbagliano. Le autorità americane che occupavano le Samoa americane si accorsero non solo che il pericolo del contagio veniva dal di fuori, ma anche che i samoani erano più vulnerabili alla malattia dei coloni bianchi. Pertanto adottarono strette misure di quarantena per far fronte al virus. Le Samoa americane ne uscirono illese mentre le Samoa occidentali, sotto il controllo della Nuova Zelanda, non furono altrettanto fortunate. Quando l’infezione raggiunse le isole con una nave a vapore proveniente da Auckland, le autorità locali fecero lo stesso errore degli abitanti delle Filippine, ipotizzando che fosse di origine autoctona. Il 25%  degli abitanti delle Samoa occidentali morirono nell’epidemia che seguí” (10)

Un altro degli innumerevoli esempi dell’importanza dell’isolamento e della distanza sociale per minimizzare l’impatto della pandemia:

Uno studio del 2007 ha mostrato che misure di salute pubblica come il divieto di raduni di massa e l’imposizione delle mascherine hanno ridotto  collettivamente il bilancio delle morti in alcune città americane fino al 50% (Gli Stati Uniti hanno imposto tali misure in modo più drastico rispetto all’Europa). La tempestica delle misure fu tuttavia critica. Queste misure dovevano essere introdotte presto e mantenute fin quando non fosse passato il pericolo. Se fossero state eliminate troppo presto, il virus avrebbe avuto a disposizione una nuova popolazione di ospiti immunologicamente deboli e la città in questione avrebbe avuto un secondo picco di mortalità. (11)

CONCLUSIONE

Quale valore pratico potrebbe avere questa mia ricerca? Come potrebbe dare un contributo nel contesto della pandemia? Ovviamente non sarà di alcun beneficio a coloro il cui unico obiettivo sarà quello di mettersi a testa bassa per recuperare il denaro perduto con la sospensione del lavoro e non quello di fare tesoro dall’esperienza. Ne sono consapevole, ma ho anche il dovere di dire chiaramente cosa ho imparato o cosa credo di avere imparato, perché proporre qualcosa è senz’altro più utile e meritorio che starsene con le mani in mano o rassegnarsi passivamente alla propria sorte.

Valore pratico:

Quando e come. Quando ci sarà una ricrudescenza della pandemia con l’abbassamento della temperatura e dell’umidità dopo l’estate, come ci si deve aspettare - se le precedenti pandemie ci hanno insegnatyo qualcosa. Non dobbiamo affrontare impreparati quella eventualità. Come?

Suggerimento 1- È assolutamente necessario costruire ospedali da campo per evitare che i pazienti positivi vadano ad infettare quelli in degenza negli ospedali, che saranno già pieni zeppi. Ma bisogna incominciare adesso. Servirà a poco “chiudere la porta quando il porco è scappato!”



2- Sarà opportuno dotare questi ospedali da campo di umidificatori realizzati con qualsiasi mezzo, anche “casereccio”, e prendere in seria considerazione, al tempo stesso, la temperatura ambientale. (ricordare l’esempio citato sopra delle lenzuola bagnate appese tra un letto e l’altro in occasione della pandemia del 1918 a Budapest).

3- Prima che la gente venga di nuovo relegata in casa, è necessario informarla che creare un ambiente caldo e umido in casa propria sarà un mezzo da solo sufficiente per prevenire e combattere la pandemia. Non è difficile riscaldare molto di più una piccola stanza anziché un’altra, utilizzando contenitori d’acqua sui termosifoni e sulla stufa a gas, la doccia bollente, insomma si possono inventare mille modi per aumentare la temperatura dell’ambiente insieme all’umidità. E non occorre l’immaginazione di un artista. E soprattutto, basandosi sugli esperimenti citati sopra, non si dovrà passare molto tempo in quella stanza. Pochi minuti due o tre volte al giorno dovrebbero bastare per annientare il virus.

4 - –Prendere in considerazione e studiare adesso il metodo tradizionale  deifumenti” e della sauna (o qualsiasi metodo “della nonna” equivalente) con indicazioni (e controindicazioni) di come procedere da parte di coloro che ne abbiano esperienza. 

Ovviamente l’establishment non ha nessuna convenienza economica a promuoverli e non farà altro che denigrarli e ridicolizzarli. Ma le persone di buon senso forse decideranno che valga la pena prenderli in considerazione per il semplice fatto che sono in perfetta armonia con quanto ho detto sopra a proposito degli esperimenti sulla temperatura e l’umidità. Quando mi copro la testa con un panno e respiro sopra una bacinella di acqua bollente, cosa faccio in realta? Creo un ambiente esterno alla testa che, per temperatura e umidità eguaglia, anzi supera in efficacia gli ambienti (gabbie) degli esperimenti a cui ho accennato sopra, creando condizioni ancora più micidiali per la sopravvivenza del virus. Infatti in questo caso sia l’umidità (100%) sia la temperatura (molto più alta dei 30 gradi) sono di molto superiori a quelle che uccidono il virus negli esperimenti citati sopra. Provate, e vedrete che all’inizio non riuscirete a sopportare il calore e dovrete tenere aperto un lembo del panno che vi copre la testa, ma in pochi minuti vi abituerete. 


Guardate che cosa ho trovato in un post qui in Guatemala. Sí, lo avete indovinato, il rimedio della nonna in versione”tecnologica”, illustrato nella foto accanto. (cortesia di Elizabeth Rojas Rau).

Si tratta di un aggeggio, in sostituzione dei tradizionali fumenti, il quale, utilizzato una volta al giorno per tre giorni con le erbe consigliate, dovrebbe liberare le vie respiratorie, trachea e polmoni del virus in questione. 

Nel post di Elizabeth si legge: Addio CORONA VIRUS... dopo 3 GIORNI. di inalazione solo una volta al giorno...

1 rametto di eucalipto

1 rametto di cipresso

3 denti d’aglio macinati

3 limoni a pezzi

2 cipolle a pezzi

Io suppongo che funzioni anche con semplice acqua bollita, ma è possibile che la combinazione degli ingredienti consigliati sia ancora più micidiale per il virus. Che da morto lo faccia, cioè, stramorire. Però, ripensandoci bene, perché utilizzare i rimedi delle nostre care nonnine? La cosa importante è non “fare la figura dei cretini” e invece finire in cura intensiva in un qualsiasi ospedale con un respiratore che vi solletica e massaggia piacevolmente la trachea per due settimane. Dopo questo estremo godimento... si vedrà.

Ci sono altri metodi naturali che fanno espettorare, anche per coloro che, come gli asmatici, non possono o devono limitare l’uso dei fumenti o delle saune. Perché lo ripeto, in condizioni giuste di temperatura ed umidità, il problema cruciale è la trasformazione del muco secco in muco fluido che possa venire espettorato (o espulso da naso, trachea e polmoni) e il ripristino della funzione naturale delle cilia (che servono a rimuovere le sostanze tossiche paralizzate dal muco secco).

Per gli asmatici il tasso barbasso (o verbasco) è un’erba naturale con la quale si prepara un tè espettorante. Anche l’eucalipto con l’aggiunta di sali viene utilizzato per fumenti. Questo è solo un esempio tra tanti, senza pretese. Solo per dire che ... chi cerca e cerca seriamente, alla fine trova la soluzione che più gli si confà. Ovviamente, non essendo un medico, io non posso consigliare niente di quello che ho scritto. Però ciascuno può fare una sua ricerca e discutere i risultati con gli “esperti”. Ma, attenzione, non si può domandare a chi ha interessi .personali (a difendere i dogmi dell’establishment e delle farmaceutiche) di approvare dei metodi alternativi. Difficilmente troverete un medico che supporti le vostre conclusioni, anche nel caso siano corrette, perché verrebbe radiato. Chiedere il parere di un competente medico in pensione è forse la soluzione più realistica da prendere in considerazione. Se siete fortunati, ma davvero fortunati, vi risponderà seriamente. È successo, in qualche caso, che dei medici in pensione, anche famosi, abbiano finalmente espresso opinioni drasticamente contrarie a quelle dell’establishment che avevano maturato nel corso della loro pratica medica, ma che, per comprensibili ragioni, avevano sempre taciuto. 

5 - Ozonoterapia, una possibilità promettente, costo zero. Si può fare in casa o in ospedale.

Nel suo canale radiofonico Marcello Pamio, ha intervistato in primo luogo il dott. Mariano Franzini presidente della Siot (Società italiana di ozonoterapia) il quale usa l’ozonoterapia da 40 anni e l’ha sperimentata con successo in pazienti affetti da Covid-19.

Poi ha presentato l’audio di un breve video tratto dal TGR della Rai del Friuli, che informa che nell’ospedale di Udine stanno trattando i pazienti positivi di Covid con ozonoterapia e i risultati sono oltremodo promettenti tanto da sottoporre il protocollo al vaglio del Comitato etico per la validazione. Il primario di malattie infettive Carlo Tascini spiega come il sangue del paziente venga miscelato all’ozono e poi reinfuso in volume di 200 cc. (stessa procedura del dott. Mariano Franzini). Questa terapia è stata utilizzata nei pazienti con polmonite da Covid, pazienti non in terapia intensiva ma che erano ancora ricoverati in “malattie infettive”. I primi segnali sono quelli di una terapia che potrebbe risultare efficace... Come funzionerebbe? Si pensa che l’ozono riesca a modulare il sistema immunitario (sic!) e a non far partire questa risposta infiammatoria abnorme che determina i casi gravi di polmonite da virus Covid...” (12)

6- Fare delle proposte. È inutile continuare a criticare senza proporre niente. Qualsiasi proposta, anche la più banale, va presa in considerazione, perché sul virus, nonostante gli studi scientifici, sappiamo molto poco. Nel momento in cui cerchiamo di proporre qualcosa per il bene comune, ci stiamo svincolando, anzi innalzando al di sopra della miopia delle ideologie politiche, le quali non hanno l’abitudine di seguire il profumo della verità ma il tanfo del denaro e del potere. E anche solo il tentativo di ricercare e proporre, ci renderà liberi.



Perché orientarsi verso soluzioni alternative?

Leggete di seguito e capirete il perché:

Una ricerca sull’Influenza Spagnola del 1918 e sulle successive pandemie fino a quella recente, ci chiarisce anche le idee sull’efficacia dei vaccini, con dati statistici significativi. (The Hundred-Year Hunt to Cure the 1918 Spanish Flu Pandemic (p. 155). Atria Books.  Kindle Edition, 2018). 

“Dato che il virus dell’influenza può mutare rapidamente, fornire la ricetta esatta sulla sua efficacia é problematico. In certe stagioni l’efficacia del vaccino é quasi perfetta,  ma, purtroppo, non è sempre cosí. Se il virus muta dopo il meeting di febbraio della OMS, ci sarà una discrepanza tra vaccino e virus. Maggiore é la discrepanza, minore sarà l’efficacia del vaccino. In un anno ottimale, ci si dovrebbe aspettare un’efficacia del vaccino del 50 al 60%. Nella stagione influenzale del 2004-2005, l’efficacia fu solo del 10%, cioé il vaccino fu un fallimento. Un completo fallimento si verificò anche nella stagione 2014-15, quando non furono inclusi nel vaccino i nuovi ceppi H3. Durante quella stagione il vaccino ebbe un’efficacia del 19% rispetto al 50% dell’anno precedente. Mentre scrivo, siamo nella metà del 2017-18. Finora ci sono state cifre record di ricoveri in ospedale e l’efficacia del vaccino sembra essere minore del 20%.” (13)

Quanto tempo occorre per mettere a punto un vaccino?

 Due anni, minimo. Infatti il vaccino deve attraversare tre fasi di sperimentazione: 1 In vitro. 2 Su un ospite diverso dall’uomo, di solito una cavia animale. 3 Sperimentazione su un campione umano. Dunque, in mancanza di tempo che cosa faranno le farmaceutiche? Salteranno a pié pari le prime due fasi, e, violando le leggi che regolano la sperimentazione, passeranno direttamente a sperimentare sugli umani, magari adirittura sui bambini delle scuole. Il dott. Stefano Manera, medico chirurgo, specialista in anestesia e rianimazione, intervistato da Massimo Mazzucco nel suo canale ControTV, a proposito di un eventuale vaccino contro il Covid-19 ha affermato: “Esperti di questo coronavirus ancora non ce ne sono. Noi non sappiamo ancora se questo coronavirus determini o meno un’immunità... Non solo, ma noi abbiamo davanti ai nostri occhi un virus che è capace di mutare, anzi di capacità mutagena più elevata degli altri virus dell’influenza. Un altro aspetto che ho sentito nelle ultime ore è che, vista l’emergenza si potrebbe pensare addirittura ad accorciare il periodo di studio del nuovo vaccino, quindi diventerebbe un vaccino sperimentale, sperimentato sulle persone. A me sembra che ci siano un pò troppi elementi che determinino una insicurezza di questo farmaco.

Domanda -Quando ci sentiremo dire tra tre mesi, “è pronto il vaccino, correte a vaccinarvi”, qual è l’obiezione che una persona normale può sollevare?”

Risposta: L’obiezione è: 1- Questo vaccino è sicuro? 2- Questo vaccino non mi crea una malattia iatrogena, non mi fa ammalare di più rispetto alla patologia preesistente? 3- Questo vaccino mi dà davvero una memoria immunitaria, quindi mi rende immune alla patologia? 4- Quanto è durata la sperimentazione? Quindi quanto è sicuro questo farmaco. Perché se è stato sperimentato tre mesi, lí la sperimentazione non c’è stata.

D-:”Quanto deve essere un tempo ragionevole per dare un minimo di sicurezza?!

R-I trials parlano di un paio d’anni di ricerche perché ci sono le classiche tre fasi di sperimentazione. La fase in vitro. La fase su animali. La fase sui volontari. Però sono fasi che durano molto tempo perché i margini  dovrebbero essere margini ampi.

E infine il dott. Manera pone l’accento sulla prevenzione, negli ultimi anni completamente trascurata in Italia. Manca una campagna sulla prevenzione che è stata relegata a un ruolo di subordine. E la prevenzione non è una diagnosi precoce. La vera prevenzione è fare in modo che le persone non si ammalino. Due cose completamente diverse. La prima fase, in cui il paziente è a casa coi sintomi del Covid, con la febbre, anche questa prima fase deve essere incentivata al cento per cento. Dobbiamo fare in modo che la medicina, che i medici, escano, in maniera figurata, dagli ospedali e tornino al letto del malato, a casa loro, al domicilio, per curare lí i pazienti per fare in modo che i pazienti non vengano isolati e non vengano più visti dai propri cari, che quella è una cosa pazzesca, fino alla morte. Era inevitabile, forse ma è stato aberrante. Perché non è possibile che nel 2020 una persona muoia lontano dai propri cari , dai genitori o dai propri figli. È impensabile.” (14)

Esistono degli studi scientifici che indicano che i vaccini contro l’influenza non sono né sicuri né efficaci?

Ci sono studi scientifici che indicano che in alcuni casi le vaccinazioni contro l’influenza non solo non sono sicure ma possono addirittura favorire il contagio per un fenomeno chiamato interferenza virale. (video al minuto 5:36, che esamina la diffamazione di Zingaretti a Mazzucco (18)

Per la precisione, il rischio che corrono le persone vaccinate è del 36% maggiore di quello che corrono quelle non vaccinate.

Anche il governo inglese ha fatto dichiarazioni simili: “Chi ha fatto il vaccino antiinfluenzale è più a rischio di contrarre il coronavirus rispetto a chi non l’ha fatto.(min. 6:32 “Il governo inglese dice che quelli che hanno fatto il vaccino dovrebbero stare a casa.”)

Nello stesso video (min. 5:27 Burioni risponde all’osservazione dell’intervistatore “I vaccini contro l’influenza dimostrano di funzionare poco poco. Come mai?” in questo modo: “Perché, purtroppo il vaccino contro l’influenza non è tra i vaccini più efficaci che abbiamo.” (sic!) . (video con foto della fonte, minuto 5:30) (18).

 E allora, perché costringere la gente a una vaccinazione obbligatoria?

Censura e limitazione delle libertà personali.

Voglio soffermarmi su un ultimo punto: la limitazione delle libertà personali.

In questo frangente di confusione totale della popolazione mondiale, c’è in gioco ben più di un vaccino con scarse garanzie di efficacia e che quindi non merita la fiducia e tanto meno l’ottimismo della gente informata. Ci sono in gioco enormi guadagni globali da parte dei personaggi a tutti noti a cui non importa minimamente della salute della gente. E questo lo si deduce dalle loro dichiarazioni pubbliche. E questi enormi guadagni devono andare in porto a tutti i costi, perfino nel caso in cui ciò comportasse la limitazione delle libertà personali. E non sto parlando delle disposizioni di confinamento dei cittadini da parte dei governi. E cosí, insieme agli enormi guadagni si creerà anche una concentrazione di potere senza precedenti.

Il rischio immediato, davvero preoccupante deriva dalla persistente minaccia, più o meno velata, del mainstream di censurare alcuni canali televisivi alternativi per il solo delitto di “esprimere opinioni contrarie o per aver ospitato persone che hanno espresso opinioni contrarie al mainstream.” Attenzione, perché la censura è l’anticamera della dittatura, come ben sanno coloro che non hanno una memoria storica corta. Ecco una sintesi del video di Massimo Mazzucco, poi i dettagli li potrete vedere con calma nel video stesso. Burioni ha fatto un esposto contro Montanari e nel frattempo ne ha approfittato per chiedere l’oscuramento del canale di Messora,

Qual è la colpa di Messora?

Testualmente “Byoblu di Claudio Messora ospita spesso personaggi controversi che riportano ‘una informazione alternativa al mainstream’”. Roba da rogo senza processo! Forse mi sbaglio, ma finora ero convinto che l’essenza di una vera democrazia fosse proprio il confronto tra informazioni alternative o semplicemente diverse! Questo è sempre stato anche il principio della scienza. O sta cambiando qualcosa? Dal punto di vista legale anche un tentativo di censura viola la Costituzione. L’articolo 21 della Costituzione dice: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni e censure.” Quindi i sovversivi sono coloro che vogliono sovvertire la costituzione, impedendo a chi dissente di parlare. Ricordate l’attacco alla radio di Marcello Pamio (vedi link sotto) il quale è stato dichiarato sovversivo per aver ospitato nel suo programma radiofonico i medici che stanno curando il Covid con l’ozonoterapia nell’ospedale di Udine! Siamo davvero ritornati alla caccia alle streghe in pieno terzo millennio! (15)

Per concludere sulle giustificate preoccupazioni dell’intervento della censura a livello globale. In un video intervista del 19 aprile, Luc Montagnier, lo scopritore del HIV, premio Nobel per la medicina 2008, dichiara che il virus è di origine umana e spiega, in modo comprensibile anche al profano, come sia stato costruito in laboratorio. E, dal minuto 2:50 in avanti, dichiara come ci sia una volontà di nascondere questi lavori (cioè gli studi che confermano che il virus è di origine umana) (15 A e 15 B). E racconta come un gruppo di ricercatori indiani che in una loro pubblicazione avevano fatto una simile dichiarazione furono obbligati a ritrattare. (16). Anche qualcun altro di nostra conoscenza fu costretto a ritrattare davanti alla Santa Inquisizione. Ebbene, il video in cui il Premio Nobel fa queste dichiarazioni, postato da un’amica su facebook, è stato rimosso dal suo profilo. A conferma del pericolo reale che incombe su tutti noi. Per il momento si può ancora vedere su You Tube. Per quanto ancora?

PS La costanza paga. Rimesso due volte nello stesso profilo e condiviso da molti utenti, sembra che, per il momento, abbia vinto la battaglia dell’informazione.

Ma la censura è purtroppo in atto, anche se la maggior parte dei cittadini non se ne accorge: la loro preoccupazione principale sembra essere la riapertura dei parucchieri, dei ristoranti e delle resort estive per andare finalmente in vacanza. La recente informazione mi preoccupa e mi rattrista.

Prima dell’inizio del video/intervista con il dott. Trinca, (17) un virologo nutrizionista, Mazzucco scrive: “Ultimamente You Tube pratica lo “shadow banning” sul nostro account. (Se cerchi i video col motore di ricerca i video non escono). Per trovare i nostri video dovete andare direttamente alla pagina: www.youtube.com/user/luogocomune2

Trovo questa censura scandalosa e un pericolo reale per la democrazia. Ma la cosa non finisce qui. Si introducono fake news e si accusa Mazzucco di aver detto cose che non ha mai detto e lo si inserisce nel novero dei complottisti (18) . Vediamo come funziona:




Scrive Enrica Perucchietti nel suo blog.Quando non si sa come attaccare il contenuto di certe ricerche si passa al bullismo vero e proprio con attacchi personali tanto vili quanto violenti o all’inserimento dei nomi dei ricercatori in liste di proscrizione.

Denigrando e perseguitando chi non si allinea al pensiero unico si spera di disincentivarlo dal continuare le proprie ricerche.

Sono metodi di bassa lega usati da tempo e che con l’avvento della tecnologia e dei social funzionano in modo più capillare.

Mettendo pubblicamente alla gogna i ricercatori “scomodi” si introduce di fatto uno psicoreato, un reato d’opinione di orwelliana memoria.

Si crea cioè un frame, una cornice negativa, con cui stigmatizzare un ricercatore e le sue teorie in modo che il biasimo collettivo lo preceda e lo segni inesorabilmente. Si diffonderanno articoli, commenti su forum per confermarne il frame e si modificheranno persino le voci su wikipedia per avvalorare la veridicità delle accuse anche qualora siano assurde.

Il bullismo del potere tramite i suoi cybermastini si sta scatenando in queste settimane con il ricorso al noto argumentum ad hominem: si tratta di una fallacia o tecnica fuorviante che serve per screditare un argomento scomodo spostando l’attenzione dall’argomento della polemica, contestando non l’affermazione in oggetto, ma l’interlocutore stesso.”



Chi voglia contestare il contenuto di una qualsiasi ricerca lo deve fare seguendo una prassi scientifica, in un aperto dibattito logico e razionale.

Deve, in primo luogo, contestare le affermazioni in oggetto sostenendo le sue argomentazioni con riferimenti a link scientifici pertinenti all’argomento della polemica e deve accettare confronti televisivi con l’interlocutore che ha citato in causa. Chi non lo fa ha già violato il metodo scientifico e proprio per questo non può arrogarsi il diritto di parlare in nome della scienza. Cestiniamo pertanto tutte le affermazione propagandistiche di questo tipo, cioè tutte le affermazioni prive di link. Il link, in quanto aperto alla verifica e alla discussione è la conditio sine qua non di un vero dibattito scientifico. Tutto il resto è spazzatura che non merita l’attenzione di una persona razionale.



Siti web  e libri consultati:


7 - Pale rider, Laura Spinney, Hachette, 2017, p. 43.

8 - York Mount Sinai School of medicine –A. C. Lowen, et al. Influenza virus transmission is dependent on relative humidity and temperature PLoS pathogens 3, no. 10 (2007) 1470-76

9 - The Hundred-Year Hunt to Cure the 1918 Spanish Flu Pandemic (p. 155).  

10 - Pale rider, Laura Spinney, Hachette, 2017, p. 94.

11 - Pale Rider from M.C.J. Bootsma & N.M. Ferguson, The effect of public health measures on the 1918 influenza pandemic in US cities in Proceedings of the National AcademY of Sciences, 1 May 2007) pag 205


13 - (The Hundred-Year Hunt to Cure the 1918 Spanish Flu Pandemic (p. 155). Atria Books.  Kindle Edition, 2018). 

14 –Intervista al dott. Stefano Manera https://www.youtube.com/watch?v=i0B32R3vi2I&t=24s

15 – Mazzucco: Il Ministero della Verità   https://www.youtube.com/watch?v=mvDrRYvqBfo&t=1913s

15 A Article WUHAN COVID-19 SYNTHETIC ORIGINS AND EVOLUTION  Jean-Claude Perez The main result of this updated release is the formal proof that 2019-nCoV coronavirus is partially a SYNTHETIC genome





17 Intervista di M. Mazzucco con il dott. Trinca: www.youtube.com/user/luogocomune2



18 – Messaggio a Zingaretti:  www.youtube.com/user/luogocomune2

2 commenti:

  1. Nel video del 12 maggio 2020 intitolato “YOU TUBE RIMUOVE IL TERZO VIDEO CONSECUTIVO DI BYOBLU, CHI C’E’ DIETRO” Messora dichiara:
    “Per la terza volta consecutiva nell'ultimo mese un video di Byoblu viene oscurato, senza avere apparentemente violato alcuna norma. Questo avviene per fantomatiche "segnalazioni". Da dove arrivano queste segnalazioni? Non esiste democrazia senza la possibilità di confrontare idee e opinioni diverse. Noi andiamo avanti, come dev'essere e come sempre sarà. Ma chiediamo con forza che il Governo relazioni sull'attività della cosiddetta Task Force contro le Fake News: cosa stanno facendo? Esiste un report delle loro attività? Sono loro che segnalano a Youtube i contenuti da rimuovere? Come cittadini di una democrazia nella quale esiste un Governo che dispone della libera circolazione delle opinioni, crediamo di avere il diritto (visto che i processi equi non vanno più di moda) di sapere se c'è qualcuno che emette sentenze di condanna e poi ne dispone l'esecuzione. Non lasciateci soli. In fondo, questa battaglia la facciamo sopratutto per voi. https://www.youtube.com/watch?v=VToU09_k9rs

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  2. Questo e' il post che fb mi ha tolto, una condivisione di frasi celebri, che mi erano arcinote, tanto che appaiono, insieme a tantissime altre, all'inizio del quinto libro della serie Cittadini del mondo. Giudicate voi:
    Esistono due diversi tipi di persone nel mondo, quelli che vogliono sapere, e quelli che vogliono credere.
    (Friedrich Nietzsche)

    Il cinque percento delle persone pensa; il dieci per cento delle persone crede di pensare; e l’altro ottantacinque percento preferirebbe morire piuttosto che pensare.
    (Thomas Edison)

    La gente non ama pensare. Se uno pensa, deve poi giungere a delle conclusioni. E le conclusioni non sempre sono piacevoli.
    (Helen Keller)

    Pensare è difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica.
    (Carl Gustav Jung)

    Le persone sono molto inclini a stabilire gli standard morali degli altri.
    (Ralph Waldo Emerson)

    Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
    (Bertrand Russell)
    Il graffito del post diceva "Vietato pensare".

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