Difficile dissentire dall’opinione che questa famosa opera d’arte, del
Maestro Maurizio Cattelan, è... un vero cesso!
L'apprezzamento
estetico/scientifico/filosofico dello stronzo Una linea sottile tra
stronzi galleggianti e affondanti? (di qui in avanti chiamati anche legno-stronzi e piombo-stronzi).
“La controversia tra
Galleggianti e Affondanti infuria dalla notte dei tempi. Beh, da quando è cominciato l’Internet.
Ok, OK., da stamattina!” Questo è quanto si legge nel sito specializzato:
Una tale modestia va senz’altro ricompensata. Perciò utilizzerò come
risposte alle domande che precedono una mia storia personale, alcune delle
osservazioni fatte dai partecipanti al forum del sito menzionato sopra. In tal
modo spero di aiutare il lettore a fissare nella memoria i punti salienti. A
partire da questo materiale a volte scottante
altre solo fumante, procederò a
considerare in primo luogo l’opinione della medicina ufficiale e subito dopo le
esperienze personali della gente.
Che cosa dice la medicina
convenzionale sui legno-stronzi e sui piombo-stronzi?
“La saggezza medica convenzionale attribuisce i Galleggianti alla quantità
di grasso nella popò. Anche se questo è vero per alcune malattie (la fibrosi cistica, la
malattia celiaca, atresia delle vie biliari, abetalipoprotenimia e poche altre
malattie dai nomi impronunciabili), non è invece vero per una normale persona
sana. I vegetariani vorrebbero far credere che lo stronzo ‘perfetto’ (vale a
dire, incontaminato dal consumo di proteine animali) è il Galleggiante. Molti
vegetariani hanno trascorso tutta la vita nel tentativo di raggiungere la
perfezione, mentre in realtà nessuna dieta è in grado di produrre in modo affidabile dei Galleggianti. La stragrande
maggioranza di noi produce Affondanti... Questi ultimi hanno acquisito con gli
anni una cattiva reputazione. Certo i Galleggianti sono carini, ma un buon
Affondante non vi deluderà mai. Non so. Sono sempre stata Vegan e non ho mai
prodotto regolarmente
Galleggianti”
(d’ora in avanti non citerò più il sito: la scrittura
inclinata ne indicherà l’origine).
Il gas può avere una qualche
influenza?
“In realtà, è proprio il gas il responsabile della differenza. L'aumento
dei livelli di aria e gas nella popò la rende meno densa, e la fa galleggiare. Elementare! I cambiamenti di
dieta possono portare ad un aumento della quantità di gas prodotto dai batteri
che vivono nell'intestino, il che è probabilmente quello su cui i vegetariani
basano tutta la loro teoria dello ‘stronzo perfetto’”.
Il lettore si domanderà:”Come fa “Poonurse” (“L’infermiera della popò” che è la coordinatrice del forum)
ad esserne cosí sicura?” Un lettore ne dà la ragione:
“Perché lei (poonurse) lavora in Michigan, che lei chiama il buco del culo
dell'universo, il che aumenta la sua credibilità”.(!!!)
Non sarà lo stato d’animo a fare la differenza? Cosí sembra pensare qualcuno:
“Ho scoperto che produco più Galleggianti sul lavoro, e Affondanti a casa.
Mi chiedo perché. Forse perché scorreggio di più al lavoro. Almeno questo dà un’idea di come mi sento al
lavoro.”
C’è qualcuno che condivide la stessa opinione?
“Credo di trovarmi in una via di mezzo. Ho sempre pensato che dipendesse
dal mio stato d’animo. Quando sono felice galleggiano; quando mi sento giù,
così sono i mie stronzi.” –
È bene produrre pezzettini? (“nuggets” cioe’ “pepite” nell’originale). Il
seguente lettore, implicitamente dichiara di no... Anzi, sembra un pò à deluso...
“Forse (solo) una volta alla settimana faccio un bello stronzo sano di 5-7
pollici... ma la maggior parte delle volte... sono pezzettini (nuggets).”
La domanda successiva
sconfina nell'arte, o quanto meno, ove ciò appaia velleitario,
nell'estetica: Si potrebbe formulare nel modo seguente: "Esiste lo stronzo
perfetto?” C’è chi crede di sí e cerca perfino di darne
una definizione:
“In realtà lo stronzo perfetta galleggia nel water con la punta in su e la
testa di tartaruga in giu’” .Tuttavia, lo stesso lettore non sembra del tutto
soddisfatto, ci ripensa e da artista
si muta in scienziato aggiungendo
nozioni tecnico/scientifiche, come densità, gas, peso e forze di compressione.
"Questa (cioè la forma estetica descritta
sopra) è causata dal fatto che il
primo
materiale a emergere è più
denso e ha un minore contenuto gassoso perché tutte le scorregge sono
state compresse ed espulse dal materiale, che è quindi diventato pesante
come il piombo”.
Per mantenerci nell’ambito
della scienza, la seguente affermazione non è sottilmente vera?
"Nello spazio, ogni stronzo galleggia!.”
Posso sbagliare, ma ciò che segue non sarà stato scritto come consiglio ai
tifosi dei Galleggianti?
“Non scannatevi per un Galleggiante! Non ne vale la pena. Alla fine vi
troverete comunque stanchi di tè verde, lecitina e kombucha”
Insomma, è il gas, la fibra o il grasso?
"Molto istruttivo, poonurse. Ho sempre pensato che produrre
Galleggianti significasse abbondanza di fibra nella dieta. Ho una combinazione
di Galleggianti e Affondanti che coincidono evidentemente con la mia
flatulenza. Bene. Ora lo so.”
Sono tutti d'accordo con la
flatulenza? Non lo sono.
“Non faccio Galleggianti da anni e produco più gas di tutti voi, ragazzi... ” (come lo avrà scoperto? Gli amici gli
avranno forse dato un particolare soprannome?).
Il seguente interlocutore è un recente convertito alla teoria della flatulenza?
"Nelle ultime sei settimane ho fatto una grande quantità di Galleggianti. Ne ho attribuito la causa a una maggiore assunzione di
frutta e noci. Credevo che fosse il grasso nelle noci, ma adesso credo che sia
proprio tutto gas.”
Qualcuno vuole sapere che
cosa può capitare ai viaggiatori?
“Volete sentire qualcosa di strano? Quando sono a Los Angeles, i miei
escrementi galleggiano sempre, mentre quando sono a New York affondano sempre.
La mia dieta non è sostanzialmente diversa quando sono in viaggio. È qualcosa che deve avere a
che fare con l’acqua.”
Finalmente la domanda che tutti avrebbero voluto fare ma
che nessuno ha mai osato chiedere:
"Ottimo resoconto poonurse! Vorrei sapere qual è il valore nutritivo
della popò, perché mio figlio di otto
anni continua a mangiare la sua popò tutto il tempo, anche se sa bene che è una cosa disgustosa e da malati.
Per favore mi aiuti.”. (sí, hanno bisogno entrambi di aiuto!)
Ecco uno con una chiara
visione del futuro!
“Lei e tutti gli altri affiliati a questo sito siete i miei eroi. Quando
sono grande voglio fare il caccologista!” (“pooplogist” nel testo).
Eccone un alto che pensa al
futuro:
“Calarsi i pantaloni per la Pace, Plop e i Posteri!”
La domanda da cento milioni:
"Il mondo lo sapra mai?"
“Dunque non c’è modo di dire ciò che fa galleggiare o affondare la cacca? Il mondo
potrebbe non scoprirlo mai! Trovo l'argomento affascinante”.
Perché è importante questo
dibattito? Risponde Poonurse:
“Be’, deve importare molto a un sacco di gente, altrimenti non avrebbero
impiegato tanto tempo a scrivermi sull’argomento. Credo che, ad esempio, vi
importebbe molto se foste preoccupati di essere malati o qualcosa di simile”
Esiste una preghiera dei
cagoni? Un appassionato scrive:
“Che tutti voi possiate godervi la vostra cagata favorita oggi e sempre!” (un tantino ovvia, ma si può sempre migliorare: però non vorrei essere
irriverente).
Per concludere e per chi non
sia ancora convinto che si tratta di una cosa seria.
“Essi (i Galleggianti)) si verificano invariabilmente a casa della madre della mia ragazza e, tanto per cominciare, sono estremamente puzzolenti. Essi si rifiutano di scomparire in fondo al water e di solito devo ricorrere a metodi subdoli per liberarmi di questi escrementi sgraditi. La carta igienica sistemata in strati sopra la cosa, con la speranza di appesantirla, è destinata al fallimento, perché il vortice dell’acqua la rimuove facilmente dalla porcheria. Cercare di spezzare i Galleggianti col manico di scopa o con lo spazzolone non fa altro che generare una maggiore quantità di Galleggianti più piccoli. Alla fine devo rinunciare e lasciarli lì come se esibissi una grande opera d'arte per l’usuario successivo. Il problema è che l’usuario successivo è sempre la madre (della ragazza) e non vengo mai più invitato in quella casa.”
“Essi (i Galleggianti)) si verificano invariabilmente a casa della madre della mia ragazza e, tanto per cominciare, sono estremamente puzzolenti. Essi si rifiutano di scomparire in fondo al water e di solito devo ricorrere a metodi subdoli per liberarmi di questi escrementi sgraditi. La carta igienica sistemata in strati sopra la cosa, con la speranza di appesantirla, è destinata al fallimento, perché il vortice dell’acqua la rimuove facilmente dalla porcheria. Cercare di spezzare i Galleggianti col manico di scopa o con lo spazzolone non fa altro che generare una maggiore quantità di Galleggianti più piccoli. Alla fine devo rinunciare e lasciarli lì come se esibissi una grande opera d'arte per l’usuario successivo. Il problema è che l’usuario successivo è sempre la madre (della ragazza) e non vengo mai più invitato in quella casa.”
La firma alla fine. Che cosa
è PoopReport.com? Lasciamo parlare Poonurse:
"PoopReport.com è una comunità con un programma unico nel suo genere:
siamo un sito intellettuale sulla popò. Un salotto. Una casa di brokeraggio specializzata in
una specifica categoria di umorismo: umorismo marrone (versus umorismo macabro
o umorismo nero). Esploriamo la, anzi meditiamo sulla condizione umana dal
punto di vista della cacca e del cagare. In un certo senso, questo è un sito
per filosofi, sociologi e teologi amatoriali.”
Tutti i precedenti paragrafi in scrittura obliqua sono stati tratti, senza
alcuna elaborazione dal sito :http://www.poopreport.com/Doctor/Content/float.html#sthash.DMni4BKP.dpuf
La mia storia personale.
La mia storia personale.
Può essere vero, come
suggeriva Poonurse, che si comincia a interessarsi alle proprie feci quando
sorge la preoccupazione di essere malati. Questa è stata anche la mia
esperienza. Ma vorrei cominciare dalla fine.
In seguito dirò che cosa ha suscitato l’interesse mio e di Patrizia per
quell’area esotica del nostro corpo. Tecnicamente è soltanto un buco nero, che
ha avuto però la fortuna di venire innalzato metaforicamente
al cielo dalla fisica contemporanea, la quale lo ha trasformato in un oggetto
cosmico con la stessa caratteristica di occultare la luce. Però a differenza della sua controparte nel cosmo, quello più vicino a noi sappiamo esattamente cosa contiene.
Il giorno a cui faccio
riferimento, la mia mente vagava spesso in quei paraggi, forse per capire
perché e fino a che punto la mia salute era migliorata tanto negli ultimi
cinque mesi. Lo spettacolare risultato era stato la conseguenza di un
trattamento singolare, che, oltre ad aver risolto i problemi di salute per i
quali l’avevo intrapreso, aveva esteso ben più lontano i suoi effetti
benefici. Stavo effettivamente ringiovanendo.
Per esempio, affetto da
miopia e astigmatismo dall'età di dieci anni, avevo sempre portato gli occhiali
durante la lettura. Da un giorno al’altro, durante il trattamento, mi resi
conto che la vista era migliorata a tal punto da permettermi di leggere libri e
computer senza occhiali. Sei anni più tardi non ho idea di dove siano finiti i
miei vecchi occhiali. L’aspettativa di ulteriori cambiamenti e miglioramenti
della salute mi aveva reso audace. In effetti, me ne aspettavo altri in un
prossimo futuro.
Quel giorno, seduto al
tavolino del pozzetto della barca, di fronte a Patrizia, le avevo detto, in
tono scherzoso, ma con segrete speranze:
"Da’ un'occhiata alla
mia barba. Ho l'impressione che negli ultimi giorni sia un pò meno bianca del solito. Mi è parso di veder crescere nei baffi un paio di peli grigio/neri. Li vedi
anche tu?”
Patrizia si avvicinò,
esaminò la barba e scosse la testa: "No, non vedo peli neri nuovi nella
barba, ma... aspetta... "
“Ma che cosa?”
"Hai dei capelli che ti
stanno crescendo sulla zucca!"
"Smettila di prendere
in giro!” esclamai.
"No, no, è proprio cosí, disse, "vai a
specchiarti. Non mi sorprendo più degli effetti positivi di questa pulizia del
fegato."
Mi alzai in piedi e mi
avviai giù per gli scalini. Mi fermai a metà e volsi il capo per incontrare il suo sguardo. Sembrava
seria. Una volta di fronte allo specchio notai effettivamente una specie di
peluria, lunga uno o due millimetri, che era cresciuta nel cuoio capelluto,
calvo da una decina d’anni. Quella peluria sarebbe cresciuta per i successivi
cinque mesi e si sarebbe trasformata in capelli sparsi lunghi alcuni
centimetri, per poi arrestarsi definitivamente nella crescita.
“Anch’io mi aspetto l’imprevisto
da questo lavaggio del fegato. Che cosa sono se non segni di ringiovanimento
reale il miglioramento della vista e la crescita dei capelli?” osservai.
"Abbiamo seguito alla
lettera le istruzioni del libro”, proseguí Patrizia, “e adesso, dopo cinque mesi, stiamo
raccogliendone i frutti. I tuoi terribili dolori alle gambe, che ti impedevano
di fare perfino pochi passi e non ti consentivano di dormire, se ne sono
andati, così i miei crampi e il dolore di lunga data al mio braccio
sinistro."
"Non mi sorprende. Il
fegato, insieme con i reni, è il filtro principale del corpo. Una volta pulito
il filtro, il metabolismo incomincia a rinormalizzarsi.”
"Sì, è quello che
succede con il filtro di una macchina”, aggiunse Patrizia.“ Si può sostituire la benzina con una benzina più pura, ma se il filtro è intasato, non ci si devono aspettare miglioramenti.
Il motore continuerà a non funzionare o a
funzionare male. Non depone a favore
della nostra medicina allopatica il fatto che la maggior parte dei medici tradizionali,
per non dire tutti, non abbia mai sentito parlare di calcoli al fegato."
"È vero. Alcuni di loro sorridono con sufficienza di fronte ad una simile
‘novità’. Tuttavia se oltre ad essere ignoranti non si è nemmeno
disponibili all’ascolto, o all’aggiornamento, si è condannati a rimane
nell’ignoranza e quindi a causare danni ai pazienti."
"Quattro medici
allopatici su quattro che hai consultato, non sapevano dell'esistenza di questi
calcoli."
"E avrebbero dovuto saperlo”
proseguii con amarezza, “se avessero aggiornato le loro conoscenze mediche,
perché almeno un’importante scuola medica ha confermato l'esistenza di calcoli
nel fegato. Mi riferisco alla Facoltà di Medicina dell’Università John Hopkins, negli Stati Uniti, che li ha denominati ‘calcoli
biliari intraepatici’."
"Ma perché non se ne sapeva niente?”
“È proprio quello che ieri mi ha chiesto Miriam quando ne abbiamo parlato nel
suo gazebo sul fiume. Le ho risposto che sia la loro composizione sia il loro
colore contribuiscono alla mancata individuazione. Il fatto che la maggior
parte di questi calcoli siano conglomerati di bile solidificata, o di altra
materia organica, li rende praticamente invisibili ai raggi X, ultrasuoni e
tecnologia TC (tomografia computerizzata). Ma la cosa più interessante, è che,
a differenza dei calcoli contenuti nella cistifellea, 20 per cento dei quali
sono costituiti interamente di minerali, soprattutto sali di calcio e pigmenti
biliari, i calcoli del fegato sono fatti di bile, non sono calcificati e...
galleggiano!"
“In questo siamo diventati degli
esperti, non è vero?” intervenne Patrizia.“ Negli ultimi cinque mesi,
ne abbiamo espulsi centinaia, anzi migliaia, di tutte le dimensioni, i più
grandi della dimensione di noci.”
L’utilizzazione di un
robusto secchio invece della toilette della barca, ci aveva consentito un esame
più accurato e anche di raccogliere con un colino e mettere da parte i più
interessanti. È impressionante vederli galleggiare nell’acqua in fondo
al secchio!
"Questi sono davvero
calcoli di grasso. Ho letto che sono colesterolo puro per l’85-95 per cento o
accumuli di grasso.”
L’assistente del laboratorio
in cui li abbiamo portati ad esaminare, era molto interessato. Non gli abbiamo
detto, prima dell’analisi, che cos’erano o da dove provenivano. Ma c’è stata una piena conferma che tutti contenevano grasso puro.
"Ieri Miriam mi ha
chiesto quante pietre abbiamo espulso finora. “Migliaia, in cinque mesi”, ho
risposto. “Sai, Miriam,” le ho detto, “dopo aver visto centinaia di calcoli
verdi, beige, marroni o neri, galleggiare nel secchio già dopo la prima pulizia del fegato, si intuisce che sta
succedendo qualcosa di cruciale per la propria salute."
“Patrizia, ieri Miriam ha
indovinato il punto centrale quando ha osservato: ‘Allora tutti questi calcoli
biliari ostruiscono il fegato, il filtro, come tu l’hai definito?‘”
"È proprio così. E poiché quasi tutti i sintomi o le malattie sono causate da
un'ostruzione di qualche tipo... ”
"Capisco”, aveva
osservato Miriam. Poi aveva domandato: “Ma come si fa a espellerli?"
"Con la pulizia o
lavaggio del fegato, come descritto dall'autore il cui nome ti scriverò tra poco. È necessaria una preparazione
di sei giorni, con dieta e altri accorgimenti, e poi la pulizia vera e propria
durante il fine settimana, la quale dura ventiquattro ore. Gli ingredienti sono
acido malico e olio d'oliva, succo d’arancia e Sali Inglesi, per ammorbidire,
elasticizzare e allargare i condotti del fegato e consentire il passaggio dei
calcoli. Questo, sintetizzato in questo modo, può sembrare semplicistico. Ti
scrivo il titolo del libro in cui viene spiegato tutto chiaramente. "
“È difficile da fare?'
“Be', no, per noi non lo è stato... e per qualche tempo abbiamo pensato che sarebbe stato così per
chiunque. Purtroppo ci siamo resi conto che ci sbagliavamo. La maggior parte
della gente non è disposta a provare,
nonostante la promessa di
straordinari benefici. La gente ha fretta... vuole
risultati immediati... Come sai, Miriam" proseguii, "c’era un tempo
in cui avevo seri problemi di deambulazione. Un misterioso qualcosa mi
provocava dolori terribili ai muscoli, che mi impedivano di camminare anche
soltanto venti metri. Un certo numero di medici allopatici, ognuno con la sua
teoria, mi ha mandato a fare esami completi del sangue e anche delle
radiografie, mi ha somministrato un sacco di medicine e ho finito per spendere
un mucchio di soldi senza risultati positivi... fino a quando un medico
alternativo che ha un programma in una radio nazionale qui in Guatemala, mi ha
suggerito quel libro. Dopo soli cinque mesi di pulizia, una volta al mese, ora
sono ritornato a fare jogging. "
“Mi hai incuriosito” disse
Miriam.
“Puoi controllare
direttamente nel sito web che ti ho appena scritto, e poi decidere se ti
conviene acquistare il libro. Dagli un’occhiata. In rete c’è un sacco di porcheria sul lavaggio del fegato. Leggi anche questa,
comunque. Si impara molto sull’irrazionalità della gente, i suoi commenti,
i suoi pregiudizi e condizionamenti e soprattutto il suo amorale atteggiamento
di voler opinare a tutti i costi, pur senza aver fatto la pulizia. Al principio
rimasi scandalizzato da questa diffusa mancanza di integrità. Ma adesso non mi sorprendo più, specialmente da quando ho letto su Amazon il commento di una testa di
cazzo su un romanzo che lui stesso dichiarava di non aver mai letto (sic!). C’è da meravigliarsi se il suo commento sembrava quello a un altro libro? Dopo
aver esaminato il sito web dell’autore in questione, capirai anche che la
maggior parte degli altri siti web non capiscono i concetti basilari del
lavaggio del fegato e fanno di conseguenza madornali errori."
Questa era la conversazione
che avevo avuto con Miriam e di cui avevo appena messo al corrente Patrizia, la
quale era d'accordo con me su un punto importante:
"Solo coloro che hanno
fatto il lavaggio, sono in grado di
apprezzare il suo valore inestimabile anche come esperienza di vita. È un grande viaggio all’interno della medicina, della psicologia, della
sociologia e della filosofia. Arricchisce e mette in luce molte cose prima
sepolte nell’inconscio. Incrementa la fiducia in se stessi e nel proprio corpo.
Ripristina l’energia e la forza vitale. Si tratta di una delle esperienze più
belle che possa fare un essere umano: dire affascinante
è una sottovalutazione.”
"È anche una testimonianza, per coloro che non se ne erano ancora resi conto”
aggiunsi, “che corre un filo sottile tra la salute e la malattia, il successo e
il fallimento, la vita e la morte. Una delle cose di cui si prende coscienza è proprio il fascino delle feci. La loro consistenza, il loro colore. Si
comincia perfino a maturare un’idea diversa del concetto di salute.”
Prima del lavaggio sono
sempre stato un Galleggiante e Patrizia una Affondante. Avevo ipotizzato che la
mia assimilazione dei grassi non fosse completa. Mi basavo sul fatto noto che i
cani assimilano quasi tutto il cibo che ingeriscono e le loro feci affondano.
Ma poi, a confondere le cose, osservammo che le feci del nostro gatto
galleggiano! Ero curioso di vedere se, dopo la pulizia, che avrebbe consentito
al corpo una migliore assimilazione dei grassi, le mie feci sarebbero ancora
galleggiate. Ebbene, cominciarono ad affondare. Adesso affondano
invariabilmente. Questo mi sembrava logico e ne fui felice quando accadde. Fino
a quando vidi il risultato del lavaggio epatico di Patrizia. Esse affondavano
prima del lavaggio e iniziarono a galleggiare subito dopo! Che cosa si doveva
dedurre da questi fatti apparentemente privi di logica? Non molto, eccettuata
la supposizione che quello che conta è forse soltanto il
cambiamento individuale. Quando, cioè, si
verifica una
variazione nell’idrostatica delle feci che corre in parallelo con un
miglioramento della salute, allora detta variazione dovrebbe venire considerata
positiva, non importa se si producano Galleggianti o Affondanti, perché il
cambiamento, in entrambe le direzioni è ciò di cui aveva funzionalmente bisogno
quel corpo specifico. Questo, a prima vista, sembrerebbe confermare quella
linea sottile tra Galleggianti ed Affondanti cui ho accennato sopra.
Una domanda curiosa
La domanda che mi ponevo
adesso era: “È possibile quantificare questa piccolissima differenza?”
Prima di iniziare la pulizia
chiesi a Patrizia di fare una prova. Avrebbe dovuto defecare in un secchio con
un pò d’acqua sul fondo e gettare
le feci nell’acqua dolce del fiume. Sapevo già che sarebbero affondate. E cosí è stato. La prima volta che ci
trovammo in mare le chiesi di fare esattamente la stessa
cosa per verificare se l'acqua più densa avrebbe fatto la differenza.
Sorprendentemente galleggiavano! Questo era solo un esempio isolato, ovviamente
insufficiente a generalizzare. Tuttavia, dopo la pulizia, le miei feci, che
affondavano in acqua dolce, il più delle volte galleggiavano in acqua salata.
Incuriosito incominciai a cercare nei siti web e finalmente scoprii Poonurse,
dove trovai informazioni che sembravano confermare ciò che la nostra esperienza
ci aveva già indicato. Un gruppo di amici (purtroppo non se ne menzionava il
numero) aveva affittato un catamarano per fare insieme una crocierina in mare.
Raccontano di aver defecato direttamente nell’acqua salata. A quanto pare tutte
le loro feci galleggiavano. Sappiamo per esperienza diretta che nei catamarani
in affitto c’è una media di circa otto persone. Ancora poco, è vero, per trarre conclusioni. Tuttavia, speculiamo che questa sia la
tendenza generale, che, cioè, tutte le feci affondanti in
acqua dolce galleggino in acqua salata.
L’acqua di mare in tutto il
pianeta ha una salinità variabile dal 38 al 40 per mille, che dipende da vari
fattori: latitudine, evaporazione, mari chiusi o aperti ecc. Arrotondando le
cifre si può dire che la salinità si aggira sul quattro per cento. Così ogni
volta che si riscontra una variazione nel galleggiamento delle feci sia a causa
di dieta, grassi, gas, pulizia del fegato e altre variabili, è necessario solo un cambiamento del quattro per cento per mutare un
Galleggiante in un Affondante, e vice versa. Trovo questa sottile differenza sconcertante,
ma, al tempo stesso, molto promettente: perché foriera di miglioramenti
per la salute forse più facili da conseguire di quanto si
potrebbe immaginare.
Acquista il cartaceo di Il nostro canto libero, memorie di viaggio, Europa Ed., qui: Amazon.it. https://www.amazon.it/nostro-canto-libero-Memorie-viaggio/dp/8893849534/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=fabrizio+accorsi&qid=1608217307&sr=8-1 (in
questa pagina e' anche disponibile una lista di una decina di librerie
con prezzi diversi), librerie Mondadori e Feltrinelli, o ordinalo presso
la tua libreria favorita.
Nessun commento:
Posta un commento