martedì 25 agosto 2020

CITTADINI DEL MONDO N° 21: L'apprezzamento estetico/scientifico/filosofico dello stronzo. Una linea sottile tra stronzi galleggianti e affondanti?





Difficile dissentire dall’opinione che questa famosa opera d’arte, del Maestro Maurizio Cattelan, è... un vero cesso!







 L'apprezzamento estetico/scientifico/filosofico dello stronzo Una linea sottile tra stronzi galleggianti e affondanti? (di qui in avanti chiamati anche legno-stronzi e piombo-stronzi).

“La controversia tra Galleggianti e Affondanti infuria dalla notte dei tempi. Beh, da quando è cominciato l’Internet. Ok, OK., da stamattina!” Questo è quanto si legge nel sito specializzato:
Una tale modestia va senz’altro ricompensata. Perciò utilizzerò come risposte alle domande che precedono una mia storia personale, alcune delle osservazioni fatte dai partecipanti al forum del sito menzionato sopra. In tal modo spero di aiutare il lettore a fissare nella memoria i punti salienti. A partire da questo materiale a volte scottante altre solo fumante, procederò a considerare in primo luogo l’opinione della medicina ufficiale e subito dopo le esperienze personali della gente.
Che cosa dice la medicina convenzionale sui legno-stronzi e sui piombo-stronzi?   
“La saggezza medica convenzionale attribuisce i Galleggianti alla quantità di grasso nella popò. Anche se questo è vero per alcune malattie (la fibrosi cistica, la malattia celiaca, atresia delle vie biliari, abetalipoprotenimia e poche altre malattie dai nomi impronunciabili), non è invece vero per una normale persona sana. I vegetariani vorrebbero far credere che lo stronzo ‘perfetto’ (vale a dire, incontaminato dal consumo di proteine animali) è il Galleggiante. Molti vegetariani hanno trascorso tutta la vita nel tentativo di raggiungere la perfezione, mentre in realtà nessuna dieta è in grado di produrre in modo affidabile dei Galleggianti. La stragrande maggioranza di noi produce Affondanti... Questi ultimi hanno acquisito con gli anni una cattiva reputazione. Certo i Galleggianti sono carini, ma un buon Affondante non vi deluderà mai. Non so. Sono sempre stata Vegan e non ho mai
prodotto regolarmente Galleggianti”
(d’ora in avanti non citerò più il sito: la scrittura inclinata ne indicherà l’origine).
Il gas può avere una qualche influenza?
“In realtà, è proprio il gas il responsabile della differenza. L'aumento dei livelli di aria e gas nella popò la rende meno densa, e la fa galleggiare. Elementare! I cambiamenti di dieta possono portare ad un aumento della quantità di gas prodotto dai batteri che vivono nell'intestino, il che è probabilmente quello su cui i vegetariani basano tutta la loro teoria dello ‘stronzo perfetto’”.
Il lettore si domanderà:”Come fa “Poonurse” (“L’infermiera della popò” che è la coordinatrice del forum) ad esserne co sicura?” Un lettore ne dà la ragione:
“Perché lei (poonurse) lavora in Michigan, che lei chiama il buco del culo dell'universo, il che aumenta la sua credibilità”.(!!!)
Non sarà lo stato d’animo a fare la differenza? Co sembra pensare qualcuno:
“Ho scoperto che produco più Galleggianti sul lavoro, e Affondanti a casa. Mi chiedo perché. Forse perché scorreggio di più al lavoro. Almeno questo dà un’idea di come mi sento al lavoro.”
C’è qualcuno che condivide la stessa opinione?
Credo di trovarmi in una via di mezzo. Ho sempre pensato che dipendesse dal mio stato d’animo. Quando sono felice galleggiano; quando mi sento giù, così sono i mie stronzi.” –
È bene produrre pezzettini? (“nuggets” cioe’ “pepite” nell’originale). Il seguente lettore, implicitamente dichiara di no... Anzi, sembra un pò à deluso...
“Forse (solo) una volta alla settimana faccio un bello stronzo sano di 5-7 pollici... ma la maggior parte delle volte... sono pezzettini (nuggets). 
La domanda successiva sconfina nell'arte, o quanto meno, ove ciò appaia velleitario, nell'estetica: Si potrebbe formulare nel modo seguente: "Esiste lo stronzo perfetto?” C’è chi crede di e cerca perfino di darne una definizione:
“In realtà lo stronzo perfetta galleggia nel water con la punta in su e la testa di tartaruga in giu’” .Tuttavia, lo stesso lettore non sembra del tutto soddisfatto, ci ripensa e da artista si muta in scienziato aggiungendo nozioni tecnico/scientifiche, come densità, gas, peso e forze di compressione.
"Questa (cioè la forma estetica descritta sopra) è causata dal fatto che il primo
materiale a emergere è più denso e ha un minore contenuto gassoso perché tutte le scorregge sono state compresse ed espulse dal materiale, che è quindi diventato pesante come il piombo”.
Per mantenerci nell’ambito della scienza, la seguente affermazione non è sottilmente vera?
"Nello spazio, ogni stronzo galleggia!.”
Posso sbagliare, ma ciò che segue non sarà stato scritto come consiglio ai tifosi dei Galleggianti?
Non scannatevi per un Galleggiante! Non ne vale la pena. Alla fine vi troverete comunque stanchi di tè verde, lecitina e kombucha”
Insomma, è il gas, la fibra o il grasso?
"Molto istruttivo, poonurse. Ho sempre pensato che produrre Galleggianti significasse abbondanza di fibra nella dieta. Ho una combinazione di Galleggianti e Affondanti che coincidono evidentemente con la mia flatulenza. Bene. Ora lo so.”
Sono tutti d'accordo con la flatulenza? Non lo sono.
“Non faccio Galleggianti da anni e produco più gas di tutti voi, ragazzi... ” (come lo avrà scoperto? Gli amici gli avranno forse dato un particolare soprannome?).
Il seguente interlocutore è un recente convertito alla teoria della flatulenza?
"Nelle ultime sei settimane ho fatto una grande quantità di Galleggianti. Ne ho attribuito la causa a una maggiore assunzione di frutta e noci. Credevo che fosse il grasso nelle noci, ma adesso credo che sia proprio tutto gas.”
Qualcuno vuole sapere che cosa può capitare ai viaggiatori?
“Volete sentire qualcosa di strano? Quando sono a Los Angeles, i miei escrementi galleggiano sempre, mentre quando sono a New York affondano sempre. La mia dieta non è sostanzialmente diversa quando sono in viaggio. È qualcosa che deve avere a che fare con l’acqua.”
Finalmente la domanda che tutti avrebbero voluto fare ma che nessuno ha mai osato chiedere:
"Ottimo resoconto poonurse! Vorrei sapere qual è il valore nutritivo della popò, perché mio figlio di otto anni continua a mangiare la sua popò tutto il tempo, anche se sa bene che è una cosa disgustosa e da malati. Per favore mi aiuti.”. (sí, hanno bisogno entrambi di aiuto!)
Ecco uno con una chiara visione del futuro!
“Lei e tutti gli altri affiliati a questo sito siete i miei eroi. Quando sono grande voglio fare il caccologista!” (“pooplogist” nel testo).
Eccone un alto che pensa al futuro:
“Calarsi i pantaloni per la Pace, Plop e i Posteri!”
La domanda da cento milioni: "Il mondo lo sapra mai?"
Dunque non c’è modo di dire ciò che fa galleggiare o affondare la cacca? Il mondo potrebbe non scoprirlo mai! Trovo l'argomento affascinante”.
Perché è importante questo dibattito? Risponde Poonurse:
“Be’, deve importare molto a un sacco di gente, altrimenti non avrebbero impiegato tanto tempo a scrivermi sull’argomento. Credo che, ad esempio, vi importebbe molto se foste preoccupati di essere malati o qualcosa di simile”
Esiste una preghiera dei cagoni? Un appassionato scrive:
“Che tutti voi possiate godervi la vostra cagata favorita oggi e sempre!” (un tantino ovvia, ma si può sempre migliorare: però non vorrei essere irriverente).
Per concludere e per chi non sia ancora convinto che si tratta di una cosa seria.
“Essi (i Galleggianti)) si verificano invariabilmente a casa della madre della mia ragazza e, tanto per cominciare, sono estremamente puzzolenti. Essi si rifiutano di scomparire in fondo al water e di solito devo ricorrere a metodi subdoli per liberarmi di questi escrementi sgraditi. La carta igienica sistemata in strati sopra la cosa, con la speranza di appesantirla, è destinata al fallimento, perch
é il vortice dell’acqua la rimuove facilmente dalla porcheria. Cercare di spezzare i Galleggianti col manico di scopa o con lo spazzolone non fa altro che generare una maggiore quantità di Galleggianti più piccoli. Alla fine devo rinunciare e lasciarli lì come se esibissi una grande opera d'arte per l’usuario successivo. Il problema è che l’usuario successivo è sempre la madre (della ragazza) e non vengo mai più invitato in quella casa.
La firma alla fine. Che cosa è PoopReport.com? Lasciamo parlare Poonurse:
"PoopReport.com è una comunità con un programma unico nel suo genere: siamo un sito intellettuale sulla popò. Un salotto. Una casa di brokeraggio specializzata in una specifica categoria di umorismo: umorismo marrone (versus umorismo macabro o umorismo nero). Esploriamo la, anzi meditiamo sulla condizione umana dal punto di vista della cacca e del cagare. In un certo senso, questo è un sito per filosofi, sociologi e teologi amatoriali.”
Tutti i precedenti paragrafi in scrittura obliqua sono stati tratti, senza alcuna elaborazione dal sito :http://www.poopreport.com/Doctor/Content/float.html#sthash.DMni4BKP.dpuf

La mia storia personale.
Può essere vero, come suggeriva Poonurse, che si comincia a interessarsi alle proprie feci quando sorge la preoccupazione di essere malati. Questa è stata anche la mia esperienza. Ma vorrei cominciare dalla fine.
In seguito dirò che cosa ha suscitato l’interesse mio e di Patrizia per quell’area esotica del nostro corpo. Tecnicamente è soltanto un buco nero, che ha avuto però la fortuna di venire innalzato metaforicamente al cielo dalla fisica contemporanea, la quale lo ha trasformato in un oggetto cosmico con la stessa caratteristica di occultare la luce. Però a differenza della sua controparte nel cosmo, quello più vicino a noi sappiamo esattamente cosa contiene.
Il giorno a cui faccio riferimento, la mia mente vagava spesso in quei paraggi, forse per capire perché e fino a che punto la mia salute era migliorata tanto negli ultimi cinque mesi. Lo spettacolare risultato era stato la conseguenza di un trattamento singolare, che, oltre ad aver risolto i problemi di salute per i quali l’avevo intrapreso, aveva esteso ben più lontano i suoi effetti benefici. Stavo effettivamente ringiovanendo.
Per esempio, affetto da miopia e astigmatismo dall'età di dieci anni, avevo sempre portato gli occhiali durante la lettura. Da un giorno al’altro, durante il trattamento, mi resi conto che la vista era migliorata a tal punto da permettermi di leggere libri e computer senza occhiali. Sei anni più tardi non ho idea di dove siano finiti i miei vecchi occhiali. L’aspettativa di ulteriori cambiamenti e miglioramenti della salute mi aveva reso audace. In effetti, me ne aspettavo altri in un prossimo futuro.
Quel giorno, seduto al tavolino del pozzetto della barca, di fronte a Patrizia, le avevo detto, in tono scherzoso, ma con segrete speranze:
"Da’ un'occhiata alla mia barba. Ho l'impressione che negli ultimi giorni sia un pò meno bianca del solito. Mi è parso di veder crescere nei baffi un paio di peli grigio/neri. Li vedi anche tu?”
Patrizia si avvicinò, esaminò la barba e scosse la testa: "No, non vedo peli neri nuovi nella barba, ma... aspetta... "
Ma che cosa?”
"Hai dei capelli che ti stanno crescendo sulla zucca!"
"Smettila di prendere in giro!” esclamai.
"No, no, è proprio co, disse, "vai a specchiarti. Non mi sorprendo più degli effetti positivi di questa pulizia del fegato."
Mi alzai in piedi e mi avviai giù per gli scalini. Mi fermai a metà e volsi il capo per incontrare il suo sguardo. Sembrava seria. Una volta di fronte allo specchio notai effettivamente una specie di peluria, lunga uno o due millimetri, che era cresciuta nel cuoio capelluto, calvo da una decina d’anni. Quella peluria sarebbe cresciuta per i successivi cinque mesi e si sarebbe trasformata in capelli sparsi lunghi alcuni centimetri, per poi arrestarsi definitivamente nella crescita.
“Anch’io mi aspetto l’imprevisto da questo lavaggio del fegato. Che cosa sono se non segni di ringiovanimento reale il miglioramento della vista e la crescita dei capelli?” osservai.
"Abbiamo seguito alla lettera le istruzioni del libro”, proseguí Patrizia, “e adesso, dopo cinque mesi, stiamo raccogliendone i frutti. I tuoi terribili dolori alle gambe, che ti impedevano di fare perfino pochi passi e non ti consentivano di dormire, se ne sono andati, così i miei crampi e il dolore di lunga data al mio braccio sinistro."
"Non mi sorprende. Il fegato, insieme con i reni, è il filtro principale del corpo. Una volta pulito il filtro, il metabolismo incomincia a rinormalizzarsi.”
"Sì, è quello che succede con il filtro di una macchina”, aggiunse Patrizia.“ Si può sostituire la benzina con una benzina più pura, ma se il filtro è intasato, non ci si devono aspettare miglioramenti. Il motore continuerà a non funzionare o a funzionare male. Non depone a favore della nostra medicina allopatica il fatto che la maggior parte dei medici tradizionali, per non dire tutti, non abbia mai sentito parlare di calcoli al fegato."
"È vero. Alcuni di loro sorridono con sufficienza di fronte ad una simile ‘novità’. Tuttavia se oltre ad essere ignoranti non si è nemmeno disponibili all’ascolto, o all’aggiornamento, si è condannati a rimane nell’ignoranza e quindi a causare danni ai pazienti."
"Quattro medici allopatici su quattro che hai consultato, non sapevano dell'esistenza di questi calcoli."
"E avrebbero dovuto saperlo” proseguii con amarezza, “se avessero aggiornato le loro conoscenze mediche, perché almeno un’importante scuola medica ha confermato l'esistenza di calcoli nel fegato. Mi riferisco alla Facoltà di Medicina dell’Università John Hopkins, negli Stati Uniti, che li ha denominati ‘calcoli biliari intraepatici’."
"Ma perché non se ne sapeva niente?”
È proprio quello che ieri mi ha chiesto Miriam quando ne abbiamo parlato nel suo gazebo sul fiume. Le ho risposto che sia la loro composizione sia il loro colore contribuiscono alla mancata individuazione. Il fatto che la maggior parte di questi calcoli siano conglomerati di bile solidificata, o di altra materia organica, li rende praticamente invisibili ai raggi X, ultrasuoni e tecnologia TC (tomografia computerizzata). Ma la cosa più interessante, è che, a differenza dei calcoli contenuti nella cistifellea, 20 per cento dei quali sono costituiti interamente di minerali, soprattutto sali di calcio e pigmenti biliari, i calcoli del fegato sono fatti di bile, non sono calcificati e... galleggiano!"
“In questo siamo diventati degli esperti, non è vero?” intervenne Patrizia.“ Negli ultimi cinque mesi, ne abbiamo espulsi centinaia, anzi migliaia, di tutte le dimensioni, i più grandi della dimensione di noci.”
L’utilizzazione di un robusto secchio invece della toilette della barca, ci aveva consentito un esame più accurato e anche di raccogliere con un colino e mettere da parte i più interessanti. È impressionante vederli galleggiare nell’acqua in fondo al secchio!
"Questi sono davvero calcoli di grasso. Ho letto che sono colesterolo puro per l’85-95 per cento o accumuli di grasso.”
L’assistente del laboratorio in cui li abbiamo portati ad esaminare, era molto interessato. Non gli abbiamo detto, prima dell’analisi, che cos’erano o da dove provenivano. Ma c’è stata una piena conferma che tutti contenevano grasso puro.
"Ieri Miriam mi ha chiesto quante pietre abbiamo espulso finora. “Migliaia, in cinque mesi”, ho risposto. “Sai, Miriam,” le ho detto, “dopo aver visto centinaia di calcoli verdi, beige, marroni o neri, galleggiare nel secchio già dopo la prima pulizia del fegato, si intuisce che sta succedendo qualcosa di cruciale per la propria salute."
“Patrizia, ieri Miriam ha indovinato il punto centrale quando ha osservato: ‘Allora tutti questi calcoli biliari ostruiscono il fegato, il filtro, come tu l’hai definito?‘”
"È proprio così. E poiché quasi tutti i sintomi o le malattie sono causate da un'ostruzione di qualche tipo... ”
"Capisco”, aveva osservato Miriam. Poi aveva domandato: “Ma come si fa a espellerli?"
"Con la pulizia o lavaggio del fegato, come descritto dall'autore il cui nome ti scriverò tra poco. È necessaria una preparazione di sei giorni, con dieta e altri accorgimenti, e poi la pulizia vera e propria durante il fine settimana, la quale dura ventiquattro ore. Gli ingredienti sono acido malico e olio d'oliva, succo d’arancia e Sali Inglesi, per ammorbidire, elasticizzare e allargare i condotti del fegato e consentire il passaggio dei calcoli. Questo, sintetizzato in questo modo, può sembrare semplicistico. Ti scrivo il titolo del libro in cui viene spiegato tutto chiaramente. "
È difficile da fare?'
“Be', no, per noi non lo è stato... e per qualche tempo abbiamo pensato che sarebbe stato così per chiunque. Purtroppo ci siamo resi conto che ci sbagliavamo. La maggior parte della gente non è disposta a provare, nonostante la promessa di
straordinari benefici. La gente ha fretta... vuole risultati immediati... Come sai, Miriam" proseguii, "c’era un tempo in cui avevo seri problemi di deambulazione. Un misterioso qualcosa mi provocava dolori terribili ai muscoli, che mi impedivano di camminare anche soltanto venti metri. Un certo numero di medici allopatici, ognuno con la sua teoria, mi ha mandato a fare esami completi del sangue e anche delle radiografie, mi ha somministrato un sacco di medicine e ho finito per spendere un mucchio di soldi senza risultati positivi... fino a quando un medico alternativo che ha un programma in una radio nazionale qui in Guatemala, mi ha suggerito quel libro. Dopo soli cinque mesi di pulizia, una volta al mese, ora sono ritornato a fare jogging. "
“Mi hai incuriosito” disse Miriam.
“Puoi controllare direttamente nel sito web che ti ho appena scritto, e poi decidere se ti conviene acquistare il libro. Dagli un’occhiata. In rete c’è un sacco di porcheria sul lavaggio del fegato. Leggi anche questa, comunque. Si impara molto sull’irrazionalità della gente, i suoi commenti, i suoi pregiudizi e condizionamenti e soprattutto il suo amorale atteggiamento di voler opinare a tutti i costi, pur senza aver fatto la pulizia. Al principio rimasi scandalizzato da questa diffusa mancanza di integrità. Ma adesso non mi sorprendo più, specialmente da quando ho letto su Amazon il commento di una testa di cazzo su un romanzo che lui stesso dichiarava di non aver mai letto (sic!). C’è da meravigliarsi se il suo commento sembrava quello a un altro libro? Dopo aver esaminato il sito web dell’autore in questione, capirai anche che la maggior parte degli altri siti web non capiscono i concetti basilari del lavaggio del fegato e fanno di conseguenza madornali errori."
Questa era la conversazione che avevo avuto con Miriam e di cui avevo appena messo al corrente Patrizia, la quale era d'accordo con me su un punto importante:
"Solo coloro che hanno fatto il lavaggio, sono in grado di apprezzare il suo valore inestimabile anche come esperienza di vita. È un grande viaggio all’interno della medicina, della psicologia, della sociologia e della filosofia. Arricchisce e mette in luce molte cose prima sepolte nell’inconscio. Incrementa la fiducia in se stessi e nel proprio corpo. Ripristina l’energia e la forza vitale. Si tratta di una delle esperienze più belle che possa fare un essere umano: dire affascinante è una sottovalutazione.”
"È anche una testimonianza, per coloro che non se ne erano ancora resi conto” aggiunsi, “che corre un filo sottile tra la salute e la malattia, il successo e il fallimento, la vita e la morte. Una delle cose di cui si prende coscienza è proprio il fascino delle feci. La loro consistenza, il loro colore. Si comincia perfino a maturare un’idea diversa del concetto di salute.”
Prima del lavaggio sono sempre stato un Galleggiante e Patrizia una Affondante. Avevo ipotizzato che la mia assimilazione dei grassi non fosse completa. Mi basavo sul fatto noto che i cani assimilano quasi tutto il cibo che ingeriscono e le loro feci affondano. Ma poi, a confondere le cose, osservammo che le feci del nostro gatto galleggiano! Ero curioso di vedere se, dopo la pulizia, che avrebbe consentito al corpo una migliore assimilazione dei grassi, le mie feci sarebbero ancora galleggiate. Ebbene, cominciarono ad affondare. Adesso affondano invariabilmente. Questo mi sembrava logico e ne fui felice quando accadde. Fino a quando vidi il risultato del lavaggio epatico di Patrizia. Esse affondavano prima del lavaggio e iniziarono a galleggiare subito dopo! Che cosa si doveva dedurre da questi fatti apparentemente privi di logica? Non molto, eccettuata la supposizione che quello che conta è forse soltanto il cambiamento individuale. Quando, cioè, si verifica una variazione nell’idrostatica delle feci che corre in parallelo con un miglioramento della salute, allora detta variazione dovrebbe venire considerata positiva, non importa se si producano Galleggianti o Affondanti, perché il cambiamento, in entrambe le direzioni è ciò di cui aveva funzionalmente bisogno quel corpo specifico. Questo, a prima vista, sembrerebbe confermare quella linea sottile tra Galleggianti ed Affondanti cui ho accennato sopra.
Una domanda curiosa
La domanda che mi ponevo adesso era: “È possibile quantificare questa piccolissima differenza?”
Prima di iniziare la pulizia chiesi a Patrizia di fare una prova. Avrebbe dovuto defecare in un secchio con un pò d’acqua sul fondo e gettare le feci nell’acqua dolce del fiume. Sapevo già che sarebbero affondate. E co è stato. La prima volta che ci
trovammo in mare le chiesi di fare esattamente la stessa cosa per verificare se l'acqua più densa avrebbe fatto la differenza. Sorprendentemente galleggiavano! Questo era solo un esempio isolato, ovviamente insufficiente a generalizzare. Tuttavia, dopo la pulizia, le miei feci, che affondavano in acqua dolce, il più delle volte galleggiavano in acqua salata. Incuriosito incominciai a cercare nei siti web e finalmente scoprii Poonurse, dove trovai informazioni che sembravano confermare ciò che la nostra esperienza ci aveva già indicato. Un gruppo di amici (purtroppo non se ne menzionava il numero) aveva affittato un catamarano per fare insieme una crocierina in mare. Raccontano di aver defecato direttamente nell’acqua salata. A quanto pare tutte le loro feci galleggiavano. Sappiamo per esperienza diretta che nei catamarani in affitto c’è una media di circa otto persone. Ancora poco, è vero, per trarre conclusioni. Tuttavia, speculiamo che questa sia la tendenza generale, che, cioè, tutte le feci affondanti in acqua dolce galleggino in acqua salata.
L’acqua di mare in tutto il pianeta ha una salinità variabile dal 38 al 40 per mille, che dipende da vari fattori: latitudine, evaporazione, mari chiusi o aperti ecc. Arrotondando le cifre si può dire che la salinità si aggira sul quattro per cento. Così ogni volta che si riscontra una variazione nel galleggiamento delle feci sia a causa di dieta, grassi, gas, pulizia del fegato e altre variabili, è necessario solo un cambiamento del quattro per cento per mutare un Galleggiante in un Affondante, e vice versa. Trovo questa sottile differenza sconcertante, ma, al tempo stesso, molto promettente: perché foriera di miglioramenti per la salute forse più facili da conseguire di quanto si potrebbe immaginare. 
 
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